TRA STORIA E LEGGENDA
La storia del caffè è intrisa di numerose leggende. Il suo effetto stimolante sul corpo umano fu scoperto per caso, proprio come le virtù terapeutiche del tè – ma oltre mille anni più tardi.
Secondo la leggenda, tutto ebbe inizio nel IX secolo, in Abissinia, l’odierna Etiopia. Un pastore che viveva nella provincia di Kaffa si stupiva del fatto che le sue capre non riuscissero a dormire la notte. Non sapendo cosa fare, si rivolse ai religiosi di un vicino monastero, che svelarono l’arcano: alle capre piaceva mangiare i frutti simili a ciliegie di una strana pianta – l’arbusto di caffè.
Spinti dalla curiosità scientifica, i monaci prepararono un infuso con queste bacche e dopo aver bevuto la bevanda si sentirono pervasi di energia.
Il nome “caffè” ha origine dalla parola “QAHWA” che in arabo indica qualsiasi bevanda di tipo vegetale, il caffè infatti era detto “il vino d’Arabia“.
Dall’Etiopia, il caffè si diffuse in Arabia con successo, fino a tutta l’area del vicino Oriente e del Mediterraneo e, con la bevanda, si adottarono anche tutti gli utensili necessari alla sua preparazione.
Il successo di tale fenomeno è anche provato dai bassorilievi presenti in alcune tombe, fatti eseguire dalle famiglie di beduini, a dimostrazione dell’assimilazione negli usi quotidiani.
Nel XVI secolo il caffè giunse poi fino a Costantinopoli, dove fu aperta la prima bottega del caffè.
In Europa il caffè fu conosciuto solo dopo parecchi anni, importato successivamente al cacao e al tè.

A Vienna, verso il 1683, a seguito della fine dell’assedio turco, fu costruita la prima casa del caffè. Occorre però attendere gli anni posteriori al blocco continentale di Napoleone, per avere, con successo, la diffusione del caffè nell’ovest dell’Europa.
Nel diffondersi, la pianta del caffè e la bevanda, ebbero un processo piuttosto veloce. Già verso il 1699 furono messe in atto piantagioni di caffè nelle colonie olandesi, tra cui in principio nelle isole dell’Indonesia.
Tale propagazione seguì anche in India, e nella Guayana olandese, per poi procedere nelle aree tropicali che divennero i maggiori produttori di caffè a livello mondiale.
Nella seconda metà del XVIII secolo la coltivazione della pianta nei paesi tropicali era molto prospera e molto presto furono attivate anche in America latina e nelle aree tropicali dell’Asia.
Fu il Brasile che in poco tempo arrivò ad una notevole produzione di caffè fino al punto di avviarne l’esportazione.
Francia ed Italia furono le nazioni in cui i caffè erano indice di grande fervore artistico, anche se i primi caffè furono quelli di Costantinopoli, dove questi erano in sinergia con il mondo della cultura e delle arti.
AL GIORNO D’OGGI
Il caffè è una delle bevande più conosciute, apprezzate e consumate in tutto il mondo : una recente ricerca dello Statistic Brain Research Institute ha rilevato che ben il 54% della popolazione americana consuma giornalmente caffè!
Nel corso del tempo si sono sviluppati usi e tradizioni vari e particolari, sia nel consumo che nella lavorazione del caffè, così che attualmente vi è una grande diversità tra nazione e nazione.
STATI UNITI
Cafe breve: simile al nostro cappuccino, con la differenza che oltre alla schiuma, c’è una parte di latte mescolato con la stessa quantità di panna. Praticamente il contrario del black coffee.
Cafe tobio: un caffè americano un po’ più strong, con una parte di caffè “normale” e una di espresso. Per sentirsi degli intenditori senza sbilanciarsi troppo.
SPAGNA
Cortado: il caffè cortado ha probabilmente tratto in inganno tanti italiani che si sono recati in vacanza nei paesi hispanohablantes e in Portogallo, e che l’hanno ordinato aspettandosi un caffè corto. Sorpresa!
Il cortado è il nostro caffè macchiato.
PORTOGALLO
Galao: simile al latte macchiato, viene servito in alti bicchieri di vetro, riempiti di poco caffè e molta molta schiuma.
VIETNAM
Ca phe da: il Vietnam è il secondo produttore di caffè al mondo, dopo il Brasile. Là si prepara con il latte condensato, proprio perché è difficile reperire quello fresco. Poi si aggiunge acqua, ghiaccio e un caffè macinato grossolanamente, seguendo un vero e proprio rituale di filtraggio.
CUBA
Cafe cubano: il caffè a Cuba è un rito quasi come in Italia. In questo caso, però, lo zucchero viene aggiunto direttamente nella brocca. Amanti del caffè nero, per una volta dovrete fare un’eccezione.
INDIA
Indian filter coffee: la leggenda narra che fu Baba Budan, tornando da un pellegrinaggio a La Mecca, a iniziare gli indiani alla sottile arte del caffè nel diciassettesimo secolo. Se oggi si beve questo caffè realizzato con acqua, latte e polvere di caffè, forse è merito suo.
TURCHIA
Turkish coffee: per fare il caffè turco avrete bisogno dell’ibrik, il caratteristico bricco tradizionalmente in ottone. Si fa bollire la polvere di caffè e si aggiunge il cardamomo. La cosa divertente è che poi vi potrete applicare nella lettura dei fondi.
IRLANDA
Irish coffee: il più famoso dei caffè stranieri, tanto che viene preparato anche nei pub italiani di ispirazione anglosassone, è composto da caffè, whiskey irlandese, zucchero di canna e panna. Si dice che sia stato inventato nel 1942 per consolare i passeggeri di un volo della Pan Am che era stato rimandato per il brutto tempo.
Per il seguente articolo si ringraziano le fonti : I tre forchettieri, Dissapore e Chiccodoro.